Qualcosa di unico…

Nella struttura sono presenti straordinarie opere in pietra create dal proprietario.

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Le pietre di Moirano

Non ricordo con esattezza quando ho conosciuto Giulio Moirano; mi sembra di conoscere da sempre il suo sorriso, i suoi modi di fare. L’amore per i campi, la pesca ne fanno una delle poche personalità artistiche, al giorno d’oggi ancora aderenti alla natura che ci circonda.  Ben ha fatto Manuela Gaia a citare il verso montaliano “ Pietre di spugna ritornano alla vita” , a proposito della pietra di Cisano “colorata dal sole dall’argilla e punteggiata da innumerevoli diaspri, battuta, corrosa, resa aspra ruvida dall’acqua e dal vento”. Non tralasciando la pietra del Finale che  “più pura, rosata, all’apparenza più delicata e soave emana ancora il profumo di mare e piante aromatiche …”Anche Fernando Silo coglie di Moirano, che ben sa che la scultura ha bisogno di regole fisse, il notevole istintivo talento creativo, che gli permette di realizzare con felicità, e quindi con facilità, “ messaggi esistenziali, umani e sociali fruenti di reminiscenze arcaiche” ; dando forma, sostanza, volumetria prospettica, alle proprie “sensazioni recondite che diventano quasi un’espressione ectoplasmica di un pensiero concretizzato nella pietra”. Le pietre, che mute osservano l’universo e forse anche l’uomo da milioni di anni, sotto i polpastrelli delle dita di Moirano che anche da parte loro le fanno più morbide e spugnose, passano da una volumetria statica ad una dinamica “dove la notevole carica espressiva, apparentemente celata nella anfrattuosità insite nelle masse scolpite viene strutturalmente privilegiata, utilizzando opulenti rotondità”. Di sicuro è che Moirano partendo da un eclettismo composito lo fa suo inverandolo, porgendo a che ne osserva attentamente i contorni, messaggi soprattutto non negativi dal momento che essi sono i presupposti del ricostituirsi del rapporto umano. L’artista cerca di identificare la presenza umana nel mondo d’oggi; le sue sculture sono tese sempre alla realtà, alla modernità, anzi alla contemporaneità, senza riprendere vecchie ragioni del realismo. Ci sono sogni, le speranza,le costruzioni della gente fra cui viviamo, tenendo presente, e nello stesso sottinteso, la poesia estetica e l’apollineo creato dai grandi artisti del passato. Per questo tra le opere di Moirano è relativamente facile orientarsi. Anche in un mondo senza ideologie, senza teologie, essi si richiamano costantemente alla vita contemporanea, alle sue forme, alla sua sensibilità; anche se bisogna dire che spesso Moirano non vuole o non può spiegare le ragioni delle sue scelte essendoci tensioni nello stesso tempo al naturalismo e all’astrattismo. Comunque, secondo Arnaldo Fontana, Moirano è decisamente un artista moderno.  Del resto come si sa, la scultura è come decorazione del tempo in cui viviamo, e l’arte vive appunto nella sua enigmatica molteplicità.

Aldo Ghidetti